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Il PIN Polo Universitario Città di Prato - attraverso il Laboratorio ARCO (Action Research for CO - development) - e IRIS Ricerche sono lieti di annunciarvi il lancio del CLLD Lab e della sua prima iniziativa: il Master in valutazione delle strategie di sviluppo locale.
Che cos’è il CLLD Lab
Il CLLD (Community-Led Local Development) è stato introdotto dalle politiche dell’Unione Europea come nuovo strumento a supporto dello sviluppo locale nel ciclo di programmazione 2014-2020. Il CLLD Lab del PIN Polo Universitario Città di Prato nasce attraverso la collaborazione tra il Laboratorio ARCO e IRIS Ricerche e intende costituire una comunità allargata e aperta di apprendimento e scambio tra operatori e professionisti dello sviluppo locale in Italia, al fine di rafforzare le capacità di pianificazione, implementazione e valutazione di politiche e strategie per uno sviluppo sostenibile e inclusivo nelle comunità locali.
Master in valutazione delle strategie di sviluppo locale
Il "Master in valutazione delle strategie di sviluppo locale” è un corso progettato per rispondere alle esigenze di esperti già impegnati nel campo dello sviluppo locale (direttori e animatori di GAL (Gruppo di Azione Locale) o FLAG (Gruppo di Azione Locale Pesca), responsabili di Strategie Locali nell’ambito della SNAI (Strategia Nazionale Aree Interne), esperti operanti nell’ambito della Pubblica Amministrazione di livello regionale o locale, valutatori etc.). Un percorso innovativo con le seguenti caratteristiche:
Moduli in presenza compatti: il corso è organizzato in sub-moduli da 20 ore che si svolgono a Prato nell’arco di tre giorni, circa una volta al mese nel periodo Settembre-Dicembre 2018.
Metodi didattici orientati all’applicazione pratica: ogni modulo è dedicato all’adozione di specifiche metodologie e strumenti e si svolge come un'esercitazione integrata da letture magistrali, brevi docenze e sessioni di assessment da parte di esperti.
Approccio CBN (Capacity Building Network): un living lab, progettato per lo sviluppo e la condivisione di prototipi di tecniche e strumenti, accompagnerà i partecipanti “sul campo”.
Collegamento alle valutazioni sul campo: una quota importante del training riguarda la revisione delle attività valutative reali promosse nell’ambito delle agenzie di sviluppo locale coinvolte.
Termine di Iscrizione 7 settembre - Possibilità di Voucher e finanziamenti. Per informazioni visita il sito: http://www.clldlab.com/
Unfathomable economic pressures have warped an Italian textile district. The city of Prato, Italy, serves as an ethnographic laboratory of globalization and crisis. Labeled the most multicultural city of Europe, Prato ranks No. 1 in terms of ratios of foreign residents to local citizens. Residents grapple with bewildering transformations and contrasts in work rhythms. Chinese immigrants own or are employed in more than 5,200 Chinese firms registered in Prato’s Chamber of Commerce, a large portion of which manufacture or wholesale low-cost fast fashion. Different tempos manifest in two neighborhoods, where residents, engaged urban planners, and anthropologists have launched efforts to counter segregation and xenophobia.
This article takes a Gramscian perspective to expose struggles in different “wars of position.” On the one hand, a right-wing mayor sustained a hostile and coercive approach to dealing with the immigrant presence. On the other hand, residents along with engaged urban planners and anthropologists launched a counter-effort in a working-class neighborhood that has transitioned from Little Italy to Little Wenzhou. The presence of transnational migrant workers and their families has made the neighborhoods more complex, presenting new challenges and opportunities for realizing mixité.
Questo articolo esplora l’impatto dei fenomeni migratori all’interno di un distretto industriale e nel territorio della città diffusa che si estende tra Firenze e Prato. La presenza di gruppi di famiglie di migranti lavoratori di origine cinese attraversa i confini dei comuni, delle ex-province e della città metropolitana.
Un incontro localizzato, dove le pratiche del lavoro e dell’abitare innescano conflitti e processi di negoziazione che procedono in assenza di un quadro di regolazione in grado di gestire le condizioni di subalternità e autosfruttamento – in particolare quando queste si manifestano nei quartieri e nei gruppi di famiglie e lavoratori migranti.
L’analisi delle fasi di costruzione di un complesso dispositivo di controllo evidenzia la rilevanza dell’incontro etnografico negli spazi fisici, città e quartieri, in cui la crisi ha contribuito a produrre conflitti tra logiche e aspirazioni dei gruppi di migranti, quelle dei gruppi autoctoni e i livelli di governo e dell’amministrazione.
The project will study and assess the potential of coworking. Over the long term, the creationn of a Mediterranean cluster of coworking space put the basis of a common framework able to facilitate the exchange of good practices and foster the mobility of human capital in Euro-Mediterranean areas. Based on the collaborative work and the sharing of workspace, generally on open space, coworking or work sharing is a fertile ground for the development of start-up and self-employed activities. Beneficial for employment and social integration, coworking is one way to stimulate the tertiary sector, and to improve vacant or obsolete urban spaces’ uses, through fablab, hackerspace, repair cafe, etc.
COWORKMED and the DEFINITION of “COWORKING SPACES”
“A coworking space is a physical space aiming to build and implement a dynamic community of members sharing common attitudes towards independent work, and in particular the will to develop exchanges and to widen skills and job opportunities by meeting other people having the same attitudes. Coworking spaces are actively managed to promote these goals, also by organising events and activities supporting mutual learning and exchanges”
COWORKMED and the role of IRIS
Within the Coworkmed project IRIS is leading the research activities, which aim is to study the state of the art of open innovation and innovative entrepreneurship’s ecosystems related to the development of coworking and micro-factories in Mediterranean cities and economies, in order to create the fertile ground towards the emergence of a transnational community, able to connect innovation systems and stakeholders across the Mediterranean, and facilitate human capital mobility. Each partner will contribute at local level to a set of studies, under the coordination of IRIS, in order to evaluate the MED potential, map the existing offer, and foreshadow the emergence of a virtual cluster connecting coworking spaces in MED (their resources and specializations/skills) with the aim to educate, connect, support and make more mobile MED entrepreneurs, start-ups and Independents, and draft a micro enterprise network through an ecosystem of “open entreprises”. Research activities are studying this topic creating knowledge in the MED area by: collecting data on legislative process and policies already existing; making a comparison of indicators among MED countries; mapping and making census of coworking sites located in the MED area. Further, based on a transnational SWOT analysis, the partnership is developing three main territorial studies, synthetized into transnational comparative reports: the role of coworking as the input to activate new processes of innovation and business’s models, the role of coworking to strength and support social inclusion process and the relation among coworking and public policies on urban regeneration. The studying process will be finalized with the elaboration of guidelines, addressed to 4helix actors, in which necessary common approaches, models and strategies will be reported in order to establish a context able to respond to labor market’s changes and to establish a context supporting innovation. The partnership will be involved in this phase trough the analysis of the state of the art, production of complementary data and contribution on the design of common strategies.
IRIS has also led the Transnational Workshop: Public Policies Supporting Coworking Spaces In The Euromediterranean Context, aimed to promote a debate on public policies regarding coworking activities, starting from Tuscany Region policies, as well as to discuss about public policies, possible incentives and development strategies in this sector with national and international stakeholders and authorities.
TRANSNATIONAL WORKSHOP: LE POLITICHE PUBBLICHE PER LA PROMOZIONE DEGLI SPAZI COWORKING NEL CONTESTO EUROMEDITERRANEO ospitato da Regione Toscana Firenze – 5 Ottobre 2017 - 9.00 – 14.00.
Le attività di coworking si stanno diffondendo in tutta Europa con grande velocità. Quale ruolo possono svolgere le politiche pubbliche rispetto alla promozione di queste attività? Quali strategie risultano più appropriate ed efficaci? Esistono ambiti prioritari verso i quali indirizzare eventuali incentivi o interventi? Sono questi i temi al centro del workshop che si svolgerà giovedì 5 ottobre nella sede della Presidenza della Regione Toscana - Palazzo Strozzi Sacrati - in Piazza Duomo a Firenze. Organizzato nell’ambito del progetto Coworkmed, co-finanziato dal programma Interreg-MED con risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, il workshop intende focalizzare l’attenzione delle autorità pubbliche e degli operatori del settore sul tema del disegno delle politiche. A partire dall’esperienza toscana, che ha visto la Regione emanare due bandi per incentivare gli utilizzatori degli spazi coworking accreditati, la discussione si svilupperà attraverso due sessioni di lavoro: la prima dedicata alle esperienze ed al punto di vista di alcune amministrazioni pubbliche (Regione Puglia, Région Provence-Alpes-Côte d'Azur) che stanno mettendo in atto interventi nell’ambito delle politiche di supporto alle attività di coworking; la seconda animata da fondatori, manager e direttori di spazi coworking operanti sia in Toscana (Impact Hub Firenze, Multiverso, 91c) che fuori dalla Regione (ToolBox). L’evento si colloca nel quadro della Social & Creative Innovation Week del programma MED, che prevede dal 2 al 5 ottobre anche la realizzazione di eventi a Valencia ed a Lubiana, eventi che hanno in Comune con il workshop di Firenze la volontà di mettere a disposizione iniziative ed occasioni d’incontro per tutti gli attori interessati alle politiche di innovazione nel contesto mediterraneo.
Il progetto Coworkmed intende promuovere le attività di coworking nel contesto euromediterraneo attraverso il coinvolgimento di partner pubblici e privati appartenenti a cinque aree territoriali: Croazia, Grecia, Catalogna, Toscana e Regione PACA. Avviato nel dicembre 2016, il progetto si concluderà nell’aprile 2018. Il workshop fiorentino è il terzo dei cinque workshop in programma: dopo gli appuntamenti di Zagabria (marzo 2017) e Barcellona (giugno 2017), sono previsti un workshop ad Atene (dicembre 2018) ed uno – conclusivo – a Marsiglia (aprile 2018).
Innovazione, sharing economy, lavoro indipendente. Sono queste le tre principali direttrici lungo le quali si sviluppa il progetto COWORKMED, finanziato dal programma Interreg Mediterranean (www.interreg-med.eu/) e finalizzato a studiare l’impatto delle attività di coworking sulle relazioni socio-lavorative e sulle dinamiche imprenditoriali nel contesto transnazionale mediterraneo.
Il principale obiettivo del progetto consiste nello studiare e nel valutare le potenziali sinergie tra spazi coworking, piccole imprese e nuove dinamiche territoriali di aggregazione. Grazie a COWORKMED è infatti in corso di realizzazione uno studio articolato in due fasi. Nella prima si punta ad analizzare i contesti normativi nei quali si situano le attività di coworking e ad effettuare un censimento della collocazione geografica di tali spazi. Nella seconda fase, che si concluderà nei primi mesi del 2018, è prevista la realizzazione di tre approfondimenti conoscitivi: uno studio di mercato sullo sviluppo di nuovi business models; l’analisi dell’impatto socio-economico delle interazioni tra coworkers; uno studio dell’impatto territoriale degli spazi coworking.
Nel corso del progetto sono previsti webinars e conferenze, ai quali sono invitati a partecipare gli stakeholders operanti nel settore.
IRIS partecipa a COWORKMED in partenariato con una rete di soggetti provenienti dalla regione francese Provence-Alpes-Côte d'Azur, dalla Grecia, dalla Croazia e dalla Catalogna. Tra i partners è presente anche la Regione Toscana, attraverso il coinvolgimento del “Settore programmazione formazione strategica e istruzione e formazione tecnica superiore".
Professore emerito dell'Università di Firenze, è venuto a mancare sabato 21 gennaio 2017
Giacomo Becattini
Il Prof. Becattini era uno dei più noti economisti italiani a livello internazionale. Subito dopo la laurea in economia presso l'Università di Firenze ha iniziato la carriera accademica come assistente del Prof. Alberto Bertolino. Docente all'Università di Siena dal 1963, nel 1968 è tornato a Firenze come professore ordinario, dove ha mantenuto la cattedra di economia politica sino al 1999. È stato fra i fondatori dell’IRPET (Istituto regionale per la programmazione economica della Toscana), di IRIS (Istituto di Ricerca e Interventi Sociali) e della "libera scuola" di Artimino sullo sviluppo locale.
È stato Accademico dei Lincei, dei Georgofili e della Colombaria, membro di numerose altre accademie e società scientifiche italiane ed estere. Costante è stato il suo impegno nel dibattito politico-culturale, testimoniato dal periodo come consigliere del Comune di Firenze, dalle collaborazioni con varie testate giornalistiche, e in particolare dalla co-direzione per tanti anni de Il Ponte, rivista di politica, economia e cultura fondata da Piero Calamandrei..
È stato insignito di numerosi premi e onorificenze, fra cui il premio internazionale della Swedish Foundation for Small Business Research di Stoccolma (http://www.e-award.org/web/2002_Becattini_Sabel.aspx), la Cittadinanza onoraria del Comune di Prato, il Pegaso d’oro straordinario della Regione Toscana. Nel triennio 1993-1995 è stato presidente della Società Italiana degli Economisti. È stato uno dei massimi esperti mondiali del pensiero degli economisti inglesi vittoriani e in particolare di Alfred Marshall. Ha incrociato questi studi con quelli sullo sviluppo economico della Toscana e dell’Italia, dando vita, a partire dagli anni Settanta del secolo scorso, a uno dei filoni di ricerca e di politica economica più fertili degli ultimi decenni, cioè quello che ruota intorno ai concetti di distretto industriale e di sviluppo locale. Tale filone di studi ha acquistato presto risonanza mondiale, combinandosi con il crescente interesse di ricercatori di molti paesi e di molte discipline delle scienze sociali, oltre che di amministratori ed operatori, per un approccio allo sviluppo economico fondato sulla realtà dei rapporti sociali, culturali ed economici nella vita delle società locali, e mirato alla crescita della solidarietà e al rispetto dei beni comuni. Il Prof. Becattini è stato autore e promotore di numerosissime pubblicazioni scientifiche e divulgative su questi temi a livello nazionale e internazionale. La sua ultima raccolta di scritti riassume anche nel titolo il cuore di questo approccio: “La coscienza dei luoghi. Il territorio come soggetto corale”.
Giacomo Becattini ha partecipato fin dalla fine degli anni ’80 al percorso di progettazione dell’Istituto di ricerca IRIS di Prato. Al momento della sua costituzione, all’inizio del 1990, Becattini era uno dei componenti del Comitato Scientifico dell’Istituto, presieduto allora da Alberto Spreafico. Alla fine del 1991, a seguito della prematura scomparsa di Alberto Spreafico, Becattini viene nominato Presidente del Comitato scientifico di IRIS, carica che ricoprirà per un decennio. In quegli anni sono state almeno tre le iniziative che hanno maggiormente caratterizzato la sua attività e quella del direttore (Marco Romagnoli) e del gruppo dei giovani ricercatori dell’Istituto. La prima attività, avviata ancor prima della costituzione di IRIS, fu la costruzione, gestione e svolgimento degli “Incontri pratesi sullo sviluppo locale” (si veda: G. Becattini e F. Sforzi, Lezioni sullo sviluppo locale, Torino, Rosenberg & Sellier, 2002). La seconda importante attività coincide con il coordinamento, svolto insieme a Paolo Giovannini e Raimondo Innocenti, del gruppo di ricerca interdisciplinare incaricato di realizzare gli studi preparatori per il nuovo Piano regolatore della città, quello coordinato, a sua volta, da Bernardo Secchi. I risultati di quei lavori furono pubblicati in un volume a cura di P. Giovannini e R. Innocenti, dal titolo “Prato. Metamorfosi di una città tessile” (Milano, Angeli: 1996). Infine, il coordinamento della stesura dell’ultimo tomo dell’opera, diretta da Fernand Braudel, “Prato: storia di una città”, Il distretto industriale (1943-1993), curato da Becattini, che è anche l’autore del saggio finale. Questa attività avrà poi una ulteriore evoluzione con la “ripubblicazione”, come volume separato, del saggio di Becattini, con il titolo “Il bruco e la farfalla. Prato: una storia esemplare dell’Italia dei distretti.” (Firenze, Le Monnier: 2000).
In quel volume è contenuta una introduzione (Formazione moderna e sviluppo locale), scaricabile qui, che si rivolge direttamente ai pratesi più che ai lettori specialisti. L’intento è di dare una chiave di lettura di questo lavoro, introducendo il concetto di didattica dell’andirivieni, come scrive Becattini. Un moto continuo, sistematico, fra l’osservazione e la riflessione sulle vicende della vita e le letture scientifiche e letterarie. Un moto necessario alla comprensione della realtà e di noi stessi, ma anche un moto che connette costantemente le relazioni sociali interne ed esterne a Prato, le vicende del distretto con quelle del mondo: un sistema aperto.
Infine, riportiamo di seguito un breve e parziale riferimento al suo modo di lavorare che ha contribuito fortemente ad affermare nel gruppo di ricerca dell’IRIS l’importanza delle fonti e della fase di raccolta dei dati rispetto a quella della loro analisi. Nel corso di una intervista Becattini parla del suo orientamento alla ricerca sul campo e dell’importanza che per lui ha avuto l’esperienza diretta dei luoghi e dei loro cittadini.
Che cosa ha rappresentato per te la ricerca sul campo ?
“Un aspetto della ricerca sul campo , che non è apprezzato dagli algidi scienziati dell’economia, è il contatto con la gente comune, per chiarirsi eventi che i numeri non bastano a decifrare. Non voglio dire ch’io abbia coltivato particolarmente le interviste sul campo, ma quando mi è accaduto di avere qualche contatto ravvicinato con protagonisti dell’economia reale, ne ho tratto spesso spunti per riflessioni che, chiuso nella turris eburnea dell’Università, forse non avrei mai fatto. Per mettere un dito nell’occhio dell’Accademia – sport ch’io pratico da sempre – dirò che tengo quasi più alla cittadinanza onoraria di Prato, che benedice la mia lettura di Prato, che ad alcuni pomposi riconoscimenti accademici.”
[estratto da: “Vivere la Toscana”. Intervista a Giacomo Becattini, di Niccolò Bellanca e Tiziano Raffaelli, in: Giacomo Becattini, Scritti sulla Toscana, Miscellanea (1954-2007), vol. IV, Regione Toscana /Le Monnier, Firenze, 2007, pag. 195.]
I partecipanti agli Incontri pratesi sullo sviluppo locale edizione 1992 sulle scale della Villa Medicea di Artimino. Giacomo Becattini è seduto al centro, alla sua destra Paolo Giovannini e Gabi Dei Ottati, a sinistra in basso Angelo Pichierri e Marco Romagnoli.”
Velocità, competizione e nuove forme di alienazione
"Tempo sociale e neoliberismo"
a cura di Andrea Valzania, Carocci Editore 2016
Dopo avere introdotto le principali teorie sociologiche sul tema, il volume affronta le trasformazioni che hanno interessato il tempo nel Novecento, evidenziandone il legame indissolubile con il lavoro.
L’avvento del neoliberismo, tuttavia, caratterizzato da processi di accelerazione e competizione senza precedenti, ha prodotto la crisi dei confini nei quali restavano inquadrate le più rigide temporalità moderne (lavoro e loisir, festività e non, giorno e notte). Tra le conseguenze più significative vi sono la presentificazione dell’esistenza, la deriva narcisistica delle relazioni ed il proliferare di nuove forme di alienazione.
Di fronte a questi scenari, diventa necessario proporre una nuova teoria critica in grado di smascherare gli effetti patogeni sugli individui e di ipotizzare risposte - se non di trasformazione - di resistenza rispetto ad essi.
Andrea Valzania, dottore di ricerca in Sociologia, svolge attività di ricerca presso Iris Prato e insegna sociologia del lavoro presso l’Università di Siena. Tra le sue più recenti pubblicazioni: Vendere e comprare. Processi di mobilità sociale dei cinesi a Prato, (a cura di, con F. Berti e V. Pedone), Pisa, Pacini, 2013; Trasformazioni del lavoro e percorsi di mobilità. Dal successo inatteso al successo difficile, Milano, Franco Angeli, 2016.
Un volume analizza l’impatto del programma di Microcredito della Regione Sardegna nell’ambito del servizio di valutazione del Fondo Sociale Europeo realizzato da Iris.
“L’Isola che c’è. Microcredito e azione pubblica in Sardegna”
a cura di Filippo Barbera e Antonello Podda, Egea Milano 2016
Il difficile accesso al credito è uno degli ostacoli più rilevanti che, in Italia come altrove, impedisce la creazione di nuova impresa. Il sistema bancario fatica a innovare i criteri tradizionali, che continuano ad appoggiarsi sulla richiesta delle c.d. “garanzie reali”. La filosofia del Microcredito rifiuta questa impostazione conservatrice e assegna fiducia alle persone “non bancabili”, assumendo che capacità e spirito imprenditoriale siano doti diffuse e non riservate a pochi, eroici, animal spirits. Sulla scorta di questi principi, la Regione Sardegna ha ideato nel 2009 un innovativo sistema di Microcredito a valere sulle risorse del Fondo Sociale Europeo, arrivando a erogare a oggi più di € 80 milioni. Il libro ricostruisce la genesi della policy, i suoi meccanismi di funzionamento e gli effetti sul tessuto imprenditoriale dell’Isola.
Il materiale empirico è tratto dal lavoro di valutazione del Programma Operativo Regionale del Fondo Sociale Europeo della Regione Sardegna per gli anni 2007 – 2013, realizzato da IRIS Srl. I rapporti di valutazione sono reperibili qui: www.sardegnaprogrammazione.it