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Modelli di inserimento dei luoghi nel flusso globale del capitalismo, tra continuità, crisi e cambiamento.

Indice di questo articolo

Incontri strutturali tra luoghi e culture

Ancora più complessa, almeno dalla prospettiva spaziale, è l’esperienza delle famiglie transnazionali. In questi casi l’insoddisfazione agisce come stimolo ad intraprendere un percorso migratorio che pone migliaia di chilometri di distanza tra i poli della migrazione familiare (cfr. Ma Mung, 1999; Ambrosini, 2007). Nel corso della ricerca coordinata da Elizabeth Krause e Massimo Bressan10 uno degli intervistati (Peng), durante una intervista con la ricercatrice Fangli Xu, fa riferimento alle motivazioni e alle capacità che rendono talvolta possibile il progetto migratorio, un percorso che incorpora un progetto di vita (cfr. Becattini, 2015: 152-3), che si sviluppa tra l’insoddisfazione presente e le abilità che i protagonisti, e le loro reti, riescono ad attivare:

Fangli: Ho un’altra domanda. La gente dice che i cinesi sono dei gran lavoratori, che sono in grado di sopportare duri orari di lavoro . Cosa ne pensi ?
Peng: I cinesi qui lavorano duramente.
Fangli: Allora pensi che sia una caratteristica della gente di Wenzhou, o tutti i cinesi lavorano duramente?
Peng: No, solo la gente di Wenzhou, non gli altri.
Fangli: Perché? Perché proprio la gente di Wenzhou lavora duramente?
Peng: La gente di Wenzhou pensa che i soldi sono molto importanti.
Fangli: Danno molta importanza ai soldi, giusto ?
Peng: […] La gente di Wenzhou è diversa, se questo mese guadagnano 1.000, il mese prossimo vogliono guadagnare 1.200.
Fangli: E’ perché sono insaziabili ? O sono ambiziosi ?
Peng: Sono ambiziosi e insoddisfatti.

La famiglia trans-nazionale (global household) viene definita dalla economista Maliha Safri e dalla geografa Julie Graham, come una “istituzione formata dalle reti familiari disperse attraverso i confini nazionali” (2010:100). Una istituzione produttiva, che è capace di creare valore attraverso una varietà di mezzi di produzione non-capitalisti, mezzi che appartengono più al dominio della reciprocità che a quello del mercato. Le autrici si riferiscono a tutti quei servizi che una organizzazione familiare riesce ad attivare nel dominio del lavoro domestico e flessibile, come, ad es., la cura dei bambini – ambito importante anche nel caso delle famiglie migranti cinesi di Prato, che si affidano alle reti parentali per la cura dei bambini, in particolare prima dell’età scolare (cfr. Bressan e Krause, 2014). Safri e Graham, nella loro lettura della famiglia transnazionale come unità produttiva, giungono a definire le rimesse dei migranti come una forma di investimento produttivo. (Safri and Graham 2010: 115). Incontri strutturali, come li definisce Krause (2015), che coinvolgono migranti cinesi e cittadini e lavoratori pratesi. Incontri tra luoghi: il modello di sviluppo regionale noto come Wenzhou model e un distretto industriale in transizione. Incontri che collidono con la ristrutturazione globale delle industrie locali e che mobilitano, insieme alle merci, sentimenti, significati e pratiche sociali. Modalità di incontro che accompagnano e danno forma al cambiamento delle culture locali e che producono forme di economie diverse (cfr. Gibson-Graham, 2008), che fanno emergere molte contraddizioni negli apparati normativi degli Stati e del capitale - anche nelle loro articolazioni pratiche locali - nel passato come nel presente. I luoghi si incontrano nei mercati, ma gli incontri più profondi, che radicano le relazioni nelle coscienze e nelle culture, sono quelli che coinvolgono persone, famiglie, generazioni, reti e significati e che generano cosmologie del capitalismo: modalità narrative (dunque cariche di significato) con cui i luoghi integrano e spiegano la loro esperienza del mondo (e del mercato, come luogo di incontro e di scambio con altri luoghi, oggetti, pratiche e culture) “all’interno di qualcosa che sia logicamente ed ontologicamente più inclusivo: il loro sistema del mondo.” (Sahlins, 1998: 4). Che questi incontri siano in grado di frammentare le frontiere del capitale ed aprire ad una prospettiva in cui i luoghi siano il primo e più importante valore relazionale, non lo sappiamo; ma se osserviamo da vicino le dinamiche socio-economiche locali possiamo chiaramente scorgere come le economie siano forgiate da valori e istituzioni non-capitaliste che funzionano.

10 La ricerca, un progetto congiunto tra il Dipartimento di Antropologia della Università del Massachusetts e l’IRIS di Prato, è stata realizzata grazie al sostegno di due Fondazioni: National Science Foundation, “Chinese Immigration and Family Encounters in Italy” (BCS-1157218), e Wenner-Gren Foundation, (ICRG-114), “Tight Knit: Familistic Encounters in a Fast-Fashion District”