La domanda di lavoro delle maggiori imprese a conduzione cinese nell’area pratese
Premessa - Obiettivi e metodologia
Questo approfondimento offre un primo quadro conoscitivo di carattere generale sugli avviamenti avvenuti tra il 2010 e il primo semestre 2015 in un segmento significativo di aziende a conduzione cinese ubicate nel Comune di Prato.
S’intende rispondere alla domanda su quanti siano, e quali caratteristiche abbiano, i lavoratori avviati nel periodo considerato in un segmento di imprese che – individuato il livello di capitalizzazione come proxy del livello di strutturazione delle stesse – si presume mediamente più orientato ad intrattenere relazioni con una platea di lavoratori più ampia rispetto alla media delle aziende a conduzione cinese presenti nell’area. Tra queste ultime risultano infatti ancora oggi largamente prevalenti le ditte individuali, le quali possono contare in genere su un numero assai ridotto di addetti, in larga prevalenza di nazionalità cinese.
I dati sono stati raccolti come segue. Grazie al supporto della CCIAA di Prato sono state selezionate le 100 imprese a conduzione cinese dotate del livello più elevato di capitale sociale. Attraverso i 100 codici fiscali di tali imprese si è quindi chiesto a FIL spa, che gestisce per conto della Provincia di Prato il sistema di comunicazione obbligatorie Incontro Domanda Offerta Lavoro, di estrarre dall’archivio IDOL i dati relativi agli avviamenti effettuati da quelle stesse imprese nel periodo preso in esame.
Il presente approfondimento si compone di due parti.
Nella prima si dà conto delle caratteristiche anagrafiche del segmento di imprese selezionato. Nella seconda si presentano le elaborazioni effettuate sul database fornito da FIL spa.
Ringraziamenti
Si ringraziano per la collaborazione Dario Caserta dell’Ufficio Studi della CCIAA di Prato, Simone Cappelli del Servizio Lavoro della provincia di Prato, Michele Del Campo, direttore di FIL spa e Paolo Sambo, responsabile FIL spa.
1. Le 100 imprese a conduzione cinese selezionate: cenni anagrafici
Come si può notare nella tabella 1, solo una delle 100 imprese selezionate è una s.p.a. 72 sono srl e le 27 restanti sono srl a socio unico.
Ragione giuridica | Totale |
Società a responsabilità limitata | 72 |
Società a responsabilità limitata con socio unico | 27 |
Società per azioni | 1 |
Totale | 100 |
Il livello di capitalizzazione è evidenziato nel grafico 1. Soltanto 18 imprese dispongono di un livello di capitalizzazione superiore a 100.000 euro, mentre il 75% si colloca al di sotto della soglia dei 50.000. Da notare che 13 delle 18 imprese che si collocano nella fascia più elevata hanno un capitale pari a 100.000 euro; altre quattro si collocano nella fascia tra 110.000 e 118.000, mentre una sola impresa si pone al di sopra di questo livello (800.000 euro, si tratta dell’unica spa dell’insieme selezionato).
Grafico 1. Imprese selezionate per livello di capitalizzazione
Il livello medio di capitalizzazione è pari a 54.559 euro (tabella 2). La media è più elevata per le imprese del settore delle confezioni (26 in tutto, per una media pari a oltre 74.000 euro), e leggermente inferiore per quelle del settore immobiliare (22 imprese, media pari a circa 53.000 euro). Da notare che le 7 impresi appartenenti al tessile presentano una capitalizzazione media pari a circa 67.000 euro.
Settore Ateco | Media capitalizzazione (euro) |
Confezioni | 74.507 |
Immobiliare | 53.091 |
Commercio all’ingrosso di abbigliamento e tessile | 38.925 |
Tessile | 67.143 |
Altro commercio all’ingrosso | 44.832 |
Altro commercio al dettaglio | 36.486 |
Ristorazione | 52.000 |
Lavanderia e pulitura di articoli tessili e pelliccia | 50.000 |
Altro manifatturiero | 45.000 |
Commercio al dettaglio di abbigliamento e pelle | 33.400 |
Alberghi | 57.500 |
Assistenza sanitaria (servizi studi medici specialistici) | 20.000 |
Totale complessivo | 54.559 |
Grafico 2. Imprese selezionate per settore Ateco
Procedendo ad un’aggregazione dei settori Ateco, si può osservare (tabella 3) che il tessile/abbigliamento in senso ampio (che comprende sia le imprese manifatturiere dei due settori, sia le imprese attive nel commercio dei prodotti), il livello di capitalizzazione è lievemente superiore alla media. Si tratta comunque del macro-insieme che incide di più, quantitativamente, sul complesso delle imprese selezionate: sulle 100 considerate, infatti, ben 55 sono attive in un ambito manifatturiero o commerciale concernente il tessile/abbigliamento.
Macro-settori | v.a. | Capitalizzazione media |
Tessile/abbigliamento in senso ampio | 55 | 59.740 |
Immobiliare | 22 | 53.091 |
Altro Commercio (ingrosso/dettaglio) | 14 | 40.659 |
Ristorazione/alberghi | 6 | 53.833 |
Altro manifatturiero | 2 | 45.000 |
Altro terziario | 1 | 20.000 |
Totale | 100 | 54.559 |
Al contrario di quanto osservato nella tabella precedente, la successiva mostra il dettaglio dei settori Ateco a tre cifre (tabella 4). Le imprese più frequenti sono quelle che operano nel settore della confezioni di articoli di abbigliamento (23, media pari a 75.529 euro). Seguono le imprese dei settori commercio all’ingrosso di beni di consumo finale (19), affitto e gestione di immobili (16). Da notare la presenza di sei imprese attive nel finissaggio dei tessili, con una media di capitalizzazione significativamente più elevata, pari a 75.000 euro.
Settore Ateco a tre cifre | v.a. | Media capitale |
Confezione di articoli di abbigliamento | 23 | 75.529 |
Commercio all'ingrosso di beni di consumo finale | 19 | 38.511 |
Affitto e gestione di immobili | 16 | 58.125 |
Finissaggio dei tessili | 6 | 75.000 |
Compravendita di beni immobili | 6 | 39.666 |
Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati | 5 | 37.080 |
Ristoranti | 4 | 52.000 |
Maglieria | 3 | 66.666 |
Commercio all'ingrosso di prodotti alimentari, bevande e tabacco | 3 | 66.666 |
Altri settori | 15 | 38.374 |
Totale complessivo | 100 | 54.559 |
Le 18 imprese con 100.000 euro o più di capitalizzazione operano prevalentemente nel settore delle confezioni di abbigliamento e dell’immobiliare (sei imprese per entrambi i settori), mentre le quattro imprese del settore tessile operano tutte nel finissaggio (tabella 5 e grafico 3). Il tessile in senso ampio – che comprende sia il manifatturiero che il commercio – incide per oltre la metà di questa classe: sono infatti riconducibili a questo ambito 10 imprese su 18.
Settore | v.a. (a) | Totale sulle 100 imprese (b) | Incid su tot |
Confezione di articoli di abbigliamento | 6 | 26 | 23,1 |
Immobiliare | 6 | 22 | 27,3 |
Tessile | 4 | 7 | 57,1 |
Commercio all’ingrosso | 1 | 24 | 4,2 |
Ristoranti | 1 | 4 | 25,0 |
Totale | 18 | 100 | 100,0 |
Grafico 3. Aziende con capitale uguale o superiore a 100.000 euro per settore
I soci o i titolari delle imprese selezionate sono esclusivamente cinesi in 91 casi su 100; sette imprese miste vedono la presenza di soci o titolari di nazionalità sia cinese che italiana, mentre due sono miste per la presenza di soci o titolari di nazionalità cinese e di altra nazionalità (non specificata). Il livello medio di capitalizzazione è più elevato per le imprese ad esclusiva conduzione cinese (oltre 55.500 euro); le sette imprese sino/italiane presentano livelli di capitalizzazione mediamente contenuti, con una sola impresa che tocca la soglia di 100.000 euro. Per quanto riguarda il settore le miste sino/italiane sono attive nel settore delle confezioni (due casi), del commercio all’ingrosso di prodotti tessili (due casi), dell’affitto di immobili (due casi) e dei servizi di studi medici specialistici (un caso).
Nazionalità | Totale | Media capitale |
Cinese | 91 | 55.518 |
Mista cinese-italiana | 7 | 46.260 |
Mista cinese-straniera | 2 | 40.000 |
Totale complessivo | 100 | 54.559 |
2. Gli avviamenti nelle 100 imprese selezionate tra l’1.1.2010 ed il 30.6.2015
La tabella 7 mostra il quadro degli avviamenti nelle 100 imprese selezionate. Le prime tre colonne fanno riferimento alle tre tipologie di avviamento presenti nella banca dati: quelli concernenti rapporti di lavoro attivati dopo l’1.1.2010 ma cessati prima del 30.6.2015; quelli ancora in corso ma con una data di cessazione già prevista, successiva al 30.6.2015; quelli che alla stessa data sono ancora in corso e non presentano un termine predefinito.
Come si può notare, i lavoratori italiani incidono per il 18,8% sul totale dei lavoratori avviati nel periodo in esame (sono 355 su 1.888). Tre lavoratori su quattro sono di nazionalità cinese, mentre gli avviati di altra nazionalità incidono per una percentuale residuale (complessivamente inferiore al 4%).
Nazionalità avviamenti | Rapporti di lavoro cessati | Cessazione prevista dopo il 30.6.2015 | In corso senza termine | Totale complessivo | ||||
v.a. | % vert. | v.a. | % vert. | v.a. | % vert. | v.a. | % vert. | |
Cina | 953 | 80,8 | 51 | 40,5 | 462 | 79,4 | 1.466 | 77,6 |
Italia | 195 | 16,5 | 51 | 40,5 | 109 | 18,7 | 355 | 18,8 |
Senegal | 11 | 0,9 | 8 | 6,3 | 0 | 0,0 | 19 | 1,1 |
Pakistan | 6 | 0,5 | 4 | 3,2 | 3 | 0,5 | 13 | 0,7 |
Albania | 3 | 0,3 | 3 | 2,4 | 2 | 0,3 | 8 | 0,4 |
Apolide | 4 | 0,3 | 0 | 0,0 | 2 | 0,3 | 6 | 0,3 |
Nigeria | 1 | 0,1 | 3 | 2,4 | 0 | 0,0 | 4 | 0,2 |
Altri paesi | 7 | 0,6 | 6 | 4,8 | 4 | 0,7 | 17 | 0,9 |
Totale complessivo | 1.180 | 100,0 | 126 | 100,0 | 582 | 100,0 | 1.888 | 100,0 |
La tabella 8 evidenzia che l’età media dei lavoratori italiani è significativamente più elevata – cinque anni di differenza – rispetto a quella dei lavoratori cinesi. Tale differenza diventa ancora più marcata (oltre sette anni) nel segmento delle imprese di finissaggio (grafico 4): questo dato potrebbe essere interpretato come un’indicazione della presenza di un maggiore fabbisogno di manodopera qualificata da parte delle imprese di questo segmento. Tale segmento è infatti caratterizzato da un livello di capitalizzazione mediamente più elevato e dalla presenza di mansioni lavorative più complesse, e ciò può avere favorito la ricollocazione di lavoratori italiani esperti precedentemente espulsi dal processo produttivo.
Nazionalità dei lavoratori | Età media |
Italiana | 39,7 |
Cinese | 34,7 |
Età media assunzione altri | 35,1 |
Tutti i lavoratori | 35,6 |
Grafico 4. Età media al momento dell'avviamento. Cfr. lavoratori cinesi – lavoratori italiani, solo aziende dei settori tessitura e finissaggio
L’incidenza degli avviamenti di lavoratori italiani per settore di attività delle imprese selezionate (tabella 9 e grafico 5) mostra che nel tessile la presenza di addetti di nazionalità italiana si attesta leggermente al di sotto della media complessiva (17% contro 18,8%); nelle confezioni, invece, gli avviamenti di lavoratori italiani incidono per un considerevole 24,8%. Nel settore alberghiero e in quello immobiliare, per quanto in entrambi questi settori il numero di avviamenti in valore assoluto sia significativamente più contenuto rispetto a quello rilevato per le imprese tessili e di confezioni, gli avviamenti di lavoratori italiani rappresentano rispettivamente il 54% ed il 33,3% del totale degli avviamenti nel periodo considerato.
Settore Ateco | Lav. cinesi | Lav. italiani | Lav. altra nazion. | Totale | ||||
v.a. | % su tot. | v.a. | % su tot. | v.a. | % su tot. | v.a. | % su tot. | |
Tessile | 366 | 74,8 | 83 | 17,0 | 40 | 8,2 | 489 | 100,0 |
Confezioni | 459 | 74,0 | 154 | 24,8 | 7 | 1,1 | 620 | 100,0 |
Alberghi | 15 | 30,0 | 27 | 54,0 | 8 | 16,0 | 50 | 100,0 |
Immobiliare | 34 | 66,7 | 17 | 33,3 | 0 | 0,0 | 51 | 100,0 |
Altri settori | 593 | 87,1 | 74 | 10,9 | 14 | 2,1 | 681 | 100,0 |
Totale complessivo | 1.467 | 77,6 | 355 | 18,8 | 69 | 3,6 | 1.891 | 100,0 |
Grafico 5. Incidenza percentuale degli avviamenti di lavoratori italiani sul totale degli avviamenti per settore
Per quanto riguarda le tipologie contrattuali, la tabella 10 conferma un dato noto da tempo: oltre l’80% degli avviamenti di lavoratori cinesi risulta essere avvenuto con un contratto a tempo indeterminato. Tra gli italiani questa tipologia contrattuale incide per il 43,9%, una percentuale di poco superiore a quella degli ed avviamenti con contratti a termine (in valore assoluto le due tipologie riguardano rispettivamente 156 e 145 unità).
Tipo di contratto | Lav. cinesi | Lav. italiani | Lav. altra nazion. | Totale | ||||
v.a. | % vert. | v.a. | % vert. | v.a. | % vert. | v.a. | % vert. | |
Tempo indeterminato | 1.160 | 79,1 | 156 | 43,9 | 24 | 34,8 | 1.340 | 70,9 |
Tempo determinato | 167 | 11,4 | 145 | 40,8 | 37 | 53,6 | 349 | 18,5 |
Apprendistato professionalizzante | 119 | 8,1 | 33 | 9,3 | 3 | 4,3 | 155 | 8,2 |
Altro (Cfl, tiroc, intermitt, cococo) | 21 | 1,4 | 21 | 5,9 | 5 | 7,2 | 47 | 2,5 |
Totale complessivo | 1.467 | 100,0 | 355 | 100,0 | 69 | 100,0 | 1.891 | 100,0 |
Come si può notare dai dati della tabella 11, concernente gli avviamenti per qualifica, i lavoratori italiani sono più frequentemente presenti tra gli amministrativi (rappresentando il 59,1% del totale di avviamenti di lavoratori con qualifiche di questo tipo) e tecnici (53,9%), dato significativo). Per quanto assai più contenuta, non è trascurabile nemmeno l’incidenza dei lavoratori italiani sul totale dei lavoratori avviati con la qualifica di addetto alla produzione (sono 72 su 581, il 10,3% del totale).
Qualifiche | Lav. cinesi | Lav. italiani | Lav. altra nazion. | Totale | |||
v.a. | % su tot. | v.a. | % su tot. | v.a. | % su tot. | v.a. | |
Addetti alla produzione | 581 | 83,4 | 72 | 10,3 | 44 | 6,3 | 697 |
Magazz./movim. merci/Autisti | 320 | 87,4 | 34 | 9,3 | 12 | 3,3 | 366 |
Receptionist, addetti al comm. | 250 | 89,9 | 24 | 8,6 | 4 | 1,4 | 278 |
Amministrativi | 61 | 39,6 | 91 | 59,1 | 2 | 1,3 | 154 |
Addetti commerciali | 116 | 80,0 | 29 | 20,0 | 0 | 0,0 | 145 |
Tecnici (periti, chimici, stilisti) | 55 | 43,0 | 69 | 53,9 | 4 | 3,1 | 128 |
Cuochi, barman | 50 | 65,8 | 24 | 31,6 | 2 | 2,6 | 76 |
Consulenti e figure direttive | 15 | 68,2 | 7 | 31,8 | 0 | 0,0 | 22 |
Pulizie | 19 | 90,5 | 1 | 4,8 | 1 | 4,8 | 21 |
Altro | 0 | 0,0 | 4 | 100,0 | 0 | 0,0 | 4 |
Totale complessivo | 1.467 | 77,6 | 355 | 18,8 | 69 | 3,6 | 1.891 |
L’ultima tabella riguarda le imprese attive nel finissaggio. Come si può osservare dai dati della tabella 12 e del grafico 6, in questo segmento di imprese gli avviamenti di lavoratori italiani sono il 19,4% del totale, ma con una punta elevatissima (73,1%) per quanto riguarda le qualifiche tecniche (periti, chimici e stilisti). Si tratta di un dato che conferma quanto osservato poco sopra: la maggiore complessità delle attività svolte in questo settore necessita di manodopera mediamente più esperta e qualificata di quella impiegata di norma nell’altro settore (le confezioni) nel quale si concentra il maggior numero di imprese a conduzione cinese.
Qualifiche | Lav. cinesi | Lav. italiani | Lav. altra nazion. | Totale | ||||
v.a. | % su tot. | v.a. | % su tot. | v.a. | % su tot. | v.a. | % su tot. | |
Addetti alla produzione | 223 | 76,9 | 38 | 13,1 | 29 | 10,0 | 290 | 83,8 |
Amministrativi | 18 | 60,0 | 10 | 33,3 | 2 | 6,7 | 30 | 8,7 |
Tecnici (periti, chimici, stilisti) | 7 | 26,9 | 19 | 73,1 | 0 | 0,0 | 26 | 7,5 |
Totale complessivo | 248 | 71,7 | 67 | 19,4 | 31 | 9,0 | 346 | 100,0 |
Grafico 6. Incidenza percentuale degli avviamenti di lavoratori italiani sul totale degli avviamenti per settore